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Pagina:Settembrini, Luigi – Ricordanze della mia vita, Vol. II, 1934 – BEIC 1926650.djvu/149

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[427] primi accenni alla deportazione 143


disagio pel viaggio dell’andare, ché per quello del venire, venendo libero, non soffrirei niente, e tornerei allegrissimo con la speranza di riabbracciarti. Per gli altri, se il nostro paese rimane cosí, è meglio esser liberi e non mangiare piú fave, che rimanere nell’ergastolo, o in galere: se il paese muta sorte, saranno subito richiamati. È sempre accettabile l’andar via, l’uscire di questa agonia.

Ti ricordi che ci fu mandata la copia del contratto che fecero per Raffaele quando andò a Montevideo? Devi avere quella carta: trovala, rileggila, vedi quanto fu pagato per Raffaele, e scrivimelo. Mi pare che furono pagati 400 franchi, cioè novanta ducati: dunque con la metá della spesa io ritornerò a Marsiglia o a Genova: e aggiungi che per Raffaele fu pagato e vitto e nolo, e istruzione. Fammi sapere adunque quanto fu pagato per Raffaele, che serve per regolarmi.

Io vorrei che questo affare si conchiudesse presto, fosse giá conchiuso, mi trovassi giá imbarcato, per uscire una volta di qui. Sarebbe un viaggio, non altro che un viaggio, e poi saremmo uniti, o Gigia mia adorata. E per unirmi a te, o cara sventurata mia, per unirmi a quel dilettissimo figliuolo, qual cosa, qual viaggio, qual disagio mi può parer duro? Niente, niente. Io accetto mille volte: fosse presto, fosse ora. Se sará, se verrò in Napoli, ci rivedremo, ci abbracceremo, parleremo di tante cose, ci divideremo un’altra volta per restare poi sempre uniti. Informati dunque benissimo di questo affare e scrivimi o fammi scrivere da Errico o da Cesare le piú minute particolaritá intorno ad esso. Nella Presse leggo stamane qualche parola che pare confermare questa risoluzione del re. Finché io non so che tutto è fatto approvato, stabilito, io sto sulle spine. Vorrei ancora che Errico o Cesare mi mandassero una carta, o l’atlante della Giulia, ed una geografia, o una esatta notizia del luogo, la distanza di qui, i gradi di longitudine e latitudine, prodotti, commercio, area, topografia, usi, costumi, ecc. ecc., quanto piú è possibile di saperne. Forse sarebbe buono rimandarmi l’atlante e la geografia che mandai: potrai consegnarli alla persona a cui darai la prima lettera che mi scriverai, sia Nicola, sia