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Pagina:Settembrini, Luigi – Ricordanze della mia vita, Vol. II, 1934 – BEIC 1926650.djvu/263

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[543] difesa di luigi settembrini 257


ed il luogo per rivedersi? Non potevano in qualche caso mandarsi l’un l’altro un servitore, una serva, un cane coll’ambasciata? Ci dovea essere per forza il Margherita spedito dal Giordano fin dal lontanissimo Pontenuovo? E portava ambasciate solo a quei tre e non agli altri? E le portava a voce o con quei sigillati biglietti? Arrestato il Pironti il tre agosto, come sa che «seguitano ad unirsi del modo di sopra indicato», se egli era in carcere fin da mezzo luglio, Persico fin dal 9 luglio era partito per la Francia? se non resta che il solo Primicerio, e gli altri egli non li conosce? Menzogne aperte, calunnie sfacciate. E pure la grande accusa del procurator generale è tutta fondata su questa dichiarazione, della quale ho copiate per sin le parole.

«10. Li mentovati Sessa e Giordano alla fine di giugno o principii di luglio, quando giá Pironti era stato arrestato, mi confidarono che in una delle dette riunioni dei componenti l’alto consiglio si era deciso di stabilire una setta di pugnalatori, onde far uccidere il ministro Longobardi, il prefetto di polizia Peccheneda, ed il presidente della corte criminale Navarra: i primi due perché proponevano al re l’arresto dei liberali, l’altro per le mostruose condanne che infliggeva a persone innocenti. Per essere in ciò consigliati per due o tre volte scrissero ai surriferiti Agresti, Settembrini e Pironti nel carcere di Santa Maria Apparente, facendo a costoro ricapitare le lettere per mezzo di Francesco Vellucci e di Francesco Antonetti: e li medesimi Sessa e Giordano dicevano che Agresti, Settembrini, e Pironti avrebbero inteso il parere di Trincherá, e degli altri carcerati politici che si rattrovavano nelle prigioni suddette. Essi Agresti, Settembrini, e Pironti, per quanto Sessa e Giordano mi dissero, approvarono il progetto di assassinio; e perciò costoro incaricarono me di proporre individui che fossero stati capaci di pugnalare a sangue freddo i mentovati personaggi mercé una gran somma che loro si sarebbe data».

Il procurator generale fermandosi alle prime parole del Margherita ritiene che quest’altra invenzione della setta de’ pugnalatori fu stabilita nel mese di luglio: ma il Margherita dice «quando il Pironti era stato arrestato», e parla di cose che il Pironti con l’Agresti e con me avrebbero approvato stando in Santa Maria Apparente; il Pironti fu arrestato il 3 agosto. Dunque questi pugnalatori entrano nel dramma dopo il 3 agosto: il Margherita sbaglia le date, e questo sbaglio fa cadere ogni cosa. Dappoiché se egli la seconda volta fu arrestato verso la metá di luglio, e

L. Settembrini, Ricordanze della mia vita - ii. 17