Pagina:Settembrini - Protesta del popolo delle Due Sicilie.djvu/50

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Così lo stupido Ministro, non per un danno, ma per un minor guadagno che il governo aveva, ha chiuse tutte le vie ai negozianti, che sono in gran parte falliti e sprofondati in miseria; ha spento il credito pubblico, ha tagliato i nervi al commercio, ha scuorata, avvilita, ammiserita tutta la nazione; la quale è posta come in uno strettoio, spremuto da ogni parte, e non le resta di proprio che le lagrime, ed il dolore.

Il Ministero delle Finanze non è altro che una grande officina di ladronerie: noi non possiamo altro che pagare: gl’impiegati non fanno altro che trarci sangue, il Re tesoreggia ed accumula danari, e li mette su i banchi stranieri. Così i tedeschi del primo Ferdinando, gli scialacquamenti di Francesco, e la feroce avarizia di questo Ferdinando secondo, ci han lasciato solamente quello che Carolina d’Austria diceva di volerci solamente lasciare; gli occhi per piangere: ma se saremo uomini piangeranno anche coloro che hanno stancata la nostra pazienza, ed abusano, ed insultano la misericordia di Dio.


CAPO OTTAVO


GRAZIA E GIUSTIZIA.


Grazie se ne fan quasi ogni anno, sol quando il cannone ci annunzia che è cresciuto il numero de’ nostri padroni, o dei figliuoli del Re; e si fanno a’ carcerati per omicidio, per stupri, ed altri delitti di simil fatta, che i ribaldi debbono godere, i buoni gemerne, e spendere per mostrar segni di allegrezza bugiarda. Da ogni grazia