Pagina:Solenni funerali di Pio papa ottavo (Amat).djvu/34

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Havvi monumento più prezioso della sua umiltà di questa lettera? Che edificanti e magnanimi sentimenti!

Nessun fasto, nessuna pompa, nessuna elevazione; e voleva dire: Non pensate già, o fratelli, che per esser io stato dalla divina misericordia elevato alla più alta dignità della terra, mi corra debito di voi elevare ad una condizione in cui a Dio non piacque di collocarvi. Guardimi il cielo d’impiegare, per onorare in faccia al mondo i miei congiunti, le ricchezze della Chiesa, che sono il patrimonio de’ poveri. E che? Oserei io arricchir l’Egitto colle spoglie del Tabernacolo, me caricar d’ingiustizia, per rivestir voi di gloria, tradir gl’interessi della Chiesa, per servire agl’interessi della carne e del sangue? Ah ciò non sarà mai! Siate contenti della vostra sorte, conservatevi nello stato in cui Dio v’ha collocati dalla nascita. Manteniamoci umili, voi per condizione, e noi per sentimento, e nessun si muova dal suo posto.