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Pagina:Sonetti romaneschi I.djvu/544

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232 Sonetti del 1831

LE SSEQUIE DE LEONE DUODECIMOSICONNO
A SAN PIETRO.

[2.]

     Prima, a Ppalazzo, tanti frati neri
La notte e ’r giorno a bbarbottà orazzione!1
Pe’ Rroma, quer mortorio bbuggiarone!2
Cqua, tante torce e tanti cannejjeri!

     Messe sù, mmesse ggiù, bbenedizzione,3
Bòtti, diasille,4 prediche,5 incenzieri,
Sonetti ar catafarco,6 arme, bbraghieri,7
E sempre Cardinali in priscissione!

     Come si8 er Papa, che cquaggiù è Vvicario
De Crist’in terra, possi fà ppeccati,
E annà a l’inferno lui quant’un zicario!

     Li Papi so’ ttre vvorte acconzagrati:
E ssi Ccristo sciannò,9 cciannò ppe’ svario10
A ffà addannà11 li poveri dannati.

28 novembre 1831.

  1. Orazioni.
  2. Grande, sfoggiato. [Ma si veda la nota 1 del sonetto precedente.]
  3. Benedizioni.
  4. [La diasìlla è il Dies irae, preso il nome dal secondo emistichio: dies illa.]
  5. Panegirici.
  6. Iscrizioni.
  7. Oggetti affastellati.
  8. Se.
  9. [Ci andò, all’inferno.]
  10. [Svago.]
  11. [A far dannare], a dar rovello.