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Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/221

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   196 libro quarto

da lasciar correre alla pastura i loro cavalli nelle vigne, e nelle altre svariate piantagioni con incomportabile nocumento delle private proprietà. E Lodovico e Giovanna, riprendendo acremente i regii Uffiziali di tal procedere indegno, disposero che in futuro niun di loro ardisse di prevaricare a tali eccedenze, se avevano cara la real grazia. Dolevansi in ultimo i cittadini essere i loro privilegi frequentemente frantesi e violati da’ regii Uffiziali; e fu perciò provveduto che tutti i trasgressori e prevaricatori dovessero incorrere nell’ammenda di trecento ducati.

CAPO QUINTO

(Dall’anno 1358 al 1381)

I. Fatti di Sicilia. Il Capitanio di Reggio Pietro di Nipoti. Messina è ricuperata digli Aragonesi. Entrata di Ambrogio Visconti nel Regno. È sconfitto dal reggino Giovanni Malatacca. Condizioni di Messina e di Reggio. II. Quistioni tra Reggini e Santagatini. Il Sindaco Bartolomeo Granorzi. Zuffa tra il Conte di Mileto ed i Reggini. Fiera di Sasperato. III. Privilegio della città. Reggio vien fortificata. Il Capitanio Giovanni Bolani. Pace tra Giovanna e Federigo d’Aragona. Provvidenze di Giovanna a favor de’ Reggini. Giovanna chiama suo erede Lodovico d’Angiò. IV. Giovanna si prepara alla difesa contro Carlo di Durazzo. Reggio è nuovamente fortificata. Carlo conquista il Regno. Mone di Giovanna.


I. La fortunata impresa, che fece cader Messina in mano de’ Sovrani di Napoli, diede loro ancora coraggio di procedere in Sicilia ad altre conquiste. E stendendosi da Messina verso il mezzodì, ebbero il possesso di Aci, senza trovarvi a quel primo tratto alcuna resistenza. Ma i Palizzi ed Artale d’Alagona, dopo ch’erano usciti di Messina, non si stavano colle mani in mano; ma anzi si accomodavano lestamente di armi e munizioni, e facevano levata di gente per ristaurar la loro fortuna. Così Aci in breve ora fu ritolta da Artale a’ nemici, e restituita a re Federigo; ed ogni cosa si apprestava per la ricuperazione di Messina. Nè poco concorse ad affrettar tale impresa la seguita morte di Lodovico marito di Giovanna (1362). A’ Palizzi ed all’Alagona si era già riavvicinato Manfredi Chiaromonte, per privati puntigli alienatosi da’ Reali di Napoli. Messina adunque assaltata con massimo vigore ritornava alla potestà di Federigo; il quale da tale riacquisto preso animo, mosse guerra a Giovanna.

Moriva a questi tempi il Capitanio di Reggio Pietro di Napoli,