Vai al contenuto

Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/233

Da Wikisource.
   208 libro quinto

sue porte. Allora Carlo d’Angiò fratello di Lodovico II, ridotto a chiudersi nel Castel Nuovo, vi fu tosto assediato; e lo stesso avvenne a Lodovico, che da’ nemici fu messo alle strette in Taranto, ove dimorava. Laonde questi Principi, dopo una non breve resistenza furono finalmente costretti (1400) a consegnar la fortezza ai loro avversarii, ed a ritirarsi in Provenza.

VI. Era morto Bonifazio IX, e Ladislao, per trar frutto da tale avvenimento, e dalle turbolenze insorte per l’elezione del successore alla Sede pontificia, lasciava i suoi Stati (1404) correre alla conquista di Roma. Ma molti baroni del regno colsero cagione dalla sua assenza per sollevargli contro il partito angioino. Nicola Ruffo Conte di Catanzaro conquistava in Calabria molte città e castella in nome di Lodovico d’Angiò; e con cinquecento de’ suoi più risoluti uomini a cavallo era corso a Reggio, e l’aveva occupata. Nè questa città, dove il partito angioino aveva pigliato terreno, stette molto a venire nelle mani del Ruffo; il quale si diede ad esortare i cittadini che volessero togliersi dalla servitù di una donna e di un giovinastro insolente, e passare a Lodovico II, ch’era il legittimo successore della corona del Regno. Mentre che questo avveniva, il capitanio e gli altri uffiziali di Ladislao erano fuggiti dalla città, ma raggiunti presso Calanna da’ cavalli del Ruffo, vi furono ricondotti per forza. Dopo la presa di Reggio tutti i vicini paesi caddero ancora nella potestà del Conte di Catanzaro; il quale tenne per parecchi anni molta parte della Calabria nell’obbedienza di Ludovico II. Questi stando in Marsiglia volle aggraduirsi i Reggini concedendo loro larghissimi privilegi. E con diploma dato da quella città il ventotto novembre del 1409, facendo considerazione alle calamità sofferte dalla medesima in quelle guerre minute e continuate, rimise all’università di Reggio e suo distretto le sovvenzioni generali e le collette dovute sino a quel tempo, e per quindici anni successivi: facendola per questo spazio libera, esente ed immune. Concedette parimenti a’ Reggini che navigando per mare con mercanzie e cose proprie di qualsivoglia specie, fossero franchi ed esenti in perpetuo da ogni soluzione di gabella, o di diritto alcuno di dogana in tutti i porti e terre demaniali del Regno. E per simil modo che i medesimi potessero esportare liberamente per tutti i luoghi dello Stato qualunque arme proibita, però a loro difesa, non ad altrui offesa.

Lodovico II poi tornò nel reame con una flotta sufficiente, e trasse alle coste di Calabria per tener fermi i suoi partigiani, e spingersi col Ruffo ad altre conquiste (1411). Come Ladislao, già tor-