Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/261

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capitolo settimo. 233

gato e inferriato,1 acciò che non nocesse a sé né altrui. Dopo i cinque mesi, il corpo fu liberato dal demonio, e la mente dalla superbia. E, come dice santo Agostino e san Gregorio, lascia Iddio cadere il superbo in alcuno peccato pubblico e manifesto,2 per lo quale l’uomo è vituperato e confuso,3 sì che non ardisca d’apparire tra le genti e dispiaccia a sé medesimo, il quale in prima male piacendosi insuperbiva. Così spone santo Agostino quella parola del Salmista: Imple facies eorum ignominia, et quoerent nomen tuum, Domine. Dice il Profeta a Dio, degli uomini superbi parlando: Empi le facce loro di vergogna e di confusione, e allora cercheranno il nome tuo, Signore, a magnificarlo e onorarlo, i quali prima magnificavano il nome loro.4 De’ quali dice il Profeta: Vocaverunt nomina sua in terris suis: Gli uomini superbi si studiano di farsi nominare nelle terre loro. E di ciò che Dio fa d’umiliare i superbi peccatori,5 secondo che dice David profeta: Humilians autem peccatores usque ad terram: Iddio umilia i peccatori infino alla terra; tutto lo fa Iddio misericordiosamente, gastigando e correggendo i peccatori, acciò che non periscano. Questo riconosceva il santo re David, il quale insuperbì nella prosperità grande, e Iddio l’umiliò con molte avversità, e permettendolo cadere nell’adulterio e nell’omicidio; e però dicea: Bonum mihi quia humiliasti me, ut discam iustificationes tuas: Buona cosa e utile mi fu, che tu, Signore, m’aumiliasti, acciò ch’io apparassi le tue iustificazioni; cioè come tu fai gli uomini giusti obbediendo6 a’ tuoi comandamenti, o vero come tu se’giusto in tutte le tue operazioni. E in un altro luogo dicea: Priusquam humiliarer, ego deliqui; propterea eloquium tuum custodivi: In prima ch’io fussi umiliato,

  1. Ediz. 95: inferrato.
  2. Le stampe: lascia Dio per la superbia l'uomo cadere in alcun peccato manifesto e palese.
  3. Il Testo: per lo quale l'uomo si confonda.
  4. Aggiunge, senza gran pro, il Manoscritto: cioè nel mondo.
  5. Ediz. 95 e 85: gli uomini superbi.
  6. Ediz. 95: ubbidiendo; 85: ubbidendo.

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