Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/166

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Non aveva calpestato i giuramenti fatti a Dio, le promesse fatte alla moglie e al confessore?...

Non era stato abbastanza traditore, abbastanza vigliacco?

Che cosa voleva di più da lui? Lo dicesse, egli era pronto a tutto. Ma finisse di tormentarlo e di crucciarsi lei stessa!

E piangeva il povero contadino, l’antico soldato, i cui bei capelli neri cominciavano ad essere brizzolati; piangeva come un fanciullo.

Disperando, a sua volta, di farlo tacere, ella rimaneva con le spalle voltate, turandosi le orecchie con le mani, per non ascoltarlo.

Ma tutto a un tratto scattava.

Già! lui, era un gran brav’uomo! Lui, andava in chiesa, voleva salvare l’anima, e raccontava i suoi affari e quelli degli altri, e comprometteva una maritata — la vera sua moglie, come diceva nei momenti di trasporto quando le voleva bene davvero — la comprometteva con un prete pettegolo che poi raccontava ogni cosa alla ganza! Oh! si, lui, era un bravo uomo!... Aveva compassione della moglie e si