Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/172

Da Wikisource.

— 162 —


E Pietro Rampoldi, l’ignaro testimone del tradimento e del lungo supplizio del traditore; l’uomo semplice, onesto, sano, incapace di sospettare il fratello e capace di resistere al veleno della tubercolosi; Pietro Rampoldi soggiacque rapidamente al contagio della decomposizione morale. In lui pure il cupo risentimento divenne odio; e quest’odio ebbe improvvisi aneliti di ferocia: bramiti di fiera che fiuta il sangue.

Le circostanze esteriori recarono la loro cieca contribuzione allo svolgimento funesto del terribile germe.

Se le Scaramelli fossero state lì sotto a’ suoi occhi, offrendo uno sfogo all’amara passione, forse Pietro non avrebbe odiato il fratello. La memoria dell’antica affezione, e la riconoscenza pei recenti quotidiani servigi, lo avrebbero forse fatto resistere all’attacco oscuro dell’assorbito veleno.

Ma nessun altro nemico si presentava; nessun capro espiatorio era là. E la sua esasperazione saliva, saliva fino a quel punto, ove non è possibile che un uomo rozzo, passionato, impotente contro le sventure che lo colpiscono, non sia trascinato a sfogarla su qualcheduno.