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ventava rosso e pallido, e si andava asciugando le lagrime col rovescio della manica.
Ma come l’aveva amata! Ascoltando il suo racconto, la Teresina leggeva nel suo cuore più ch’egli non credesse.
E la desolazione d’Emilia come le riesciva chiara appunto dalle stranezze del suo contegno. Come doveva soffrire anche lei!
La Teresina era buona: le sofferenze della sua rivale non le facevano piacere; ma sentiva in cuore un dolore acuto pensando che Emilia e Cesare si amavano tanto ancora.
— O Teresina! esclamò Gianni terminando la sua breve storia; come morirei volentieri!
— Morire Gianni!. E vostra madre?
Il giovane abbassò il capo in silenzio.
Allora lei cominciò a rampognarlo dolcemente, e nello stesso tempo a fargli coraggio. Lei non era che una povera ignorante e non sapea far discorsi, pur troppo; ma una cosa gli poteva dire: lei non conosceva che un solo caso in cui le pareva ci fosse permesso di togliersi la vita; e questo non era il caso di lui, certo.
— Come la intendete? domandò il giovane.
— Intendo così, disse lei, vi possono esser dei