Pagina:Speraz - Dopo la sentenza.pdf/20

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vocato — devo andare a San Prospero....

— Ma che San Prospero! la casa è là da cinquant’anni e non si move. Hai tempo di vederla. Intanto resta con noi e vieni a casa mia, che le mie donne saran felici di vederti. La mamma non me la perdonerebbe più se ti lasciassi scappare. Figurati che si è tanto interessata al tuo processo, che ha pianto di gioia quando ha saputo che ti assolvevano. E mia moglie?... Bisogna sentire, un vero odio per quella.... Basta, lasciamola stare; ora non c’è più. Andiamo, dunque.

Così, chiacchierando, egli aveva afferrato il braccio dell’amico e lo trascinava in città, superbo di mostrarsi sul Sentierone all’ora della passeggiata, con quell’uomo famoso di cui tutta la stampa si occupava in quei giorni.

A un tratto, si ricordò che in tanta foga aveva dimenticato il dottore, e si voltò a cercarlo, ben contento di vederlo a pochi passi di distanza,