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tica, chinandosi verso un giovinotto di quaranta, che non le giungeva alle spalle.

— Perchè?

— Perchè sono tutti dedicati a lui, si capisce.

Il giovanotto rideva:

— Ah! Ah! Ah!

— Il fidanzato è molto meno entusiasta.

Difatti egli era molto meno entusiasta.

Sempre fatuo e supremamente disinvolto, egli considerava con benigno compatimento i trasporti inconsulti della sua fidanzata.

Era una bambina!

Non un impeto in lui, non un tremito di voce o di mano, nulla che rivelasse una forte commozione.

Villa Mandelli, situata a pochi metri dalla strada, in mezzo a un bel giardino che finiva in un piccolo parco, aveva un po’ l’aspetto di uno chalet svizzero, con la bella terrazza a veranda e il tetto sporgente. Il cancello di ferro a lancie dorate si apriva quasi di fronte alla chiesa della Madonna dei Servi; e il piccolo parco si allungava fino alla riva del Lambro.

Là era la casetta del giardiniere, la scuderia e la rimessa. La villa non si poteva dire grande, ma neppure piccola. Aveva due piani sopra il terreno, nel quale erano i locali di cucina, una sala da pranzo e un’altra sala che metteva nel parco, destinata ai ricevimenti estivi.

Le piante arrampicanti, già quasi tutte fiorite,