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notte, destando tutti. Ma la sua voce soffocata non aveva alcun suono!

Eppure ella era presente a sè stessa: aveva riconosciuto quell’uomo; compreso il delitto. Senonchè, rapida come il baleno, era stata quella percezione. La sua intelligenza si smarriva in profonde tenebre.

Come dal fondo di un pozzo sentì abbaiare il cane. Poi nulla: il sonno pesante, senza visioni, senza sogni.

Allorchè finalmente si svegliò da quel letargo, era sola e non si ricordava di niente. Tremava di freddo e il suo corpo era tutto un dolore.

Nel cielo buio, senza luna nè stelle, apparivano le prime striature dell’alba.

Perchè era là in quello stato? Perchè aveva passato la notte su quella panca?

Si alzò a fatica. Lentamente, vacillando un poco, riattraversò la corte.

Fido tornò a farle festa. Ella rabbrividì, un