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— Mi dia volentieri qualche centesimo per questi piccini!

La voce nasale e rauca recitava questa lezione imparata a memoria, come un pezzo di orazione. I bimbi, tremanti di freddo, incretiniti da quella vita, guardavano i passanti con occhi stupidi.

Fausto, tra infastidito e pietoso, gettò una moneta.

Allora la voce fioca si rianimò per benedire il benefico passeggero.

— Dio gli dia bene! Vita lunga e felice! Tutto quello che desidera!

— Vita lunga e felice! — balbettavano i piccini con le labbra paonazze.

Ma altri passanti si avvicinavano; e subito la cieca — falsa od autentica — mutava metro ripigliando il suo ritornello, senza transazione, parola per parola, come un fonografo.

Un pallido sorriso passò sulle labbra di Fausto.