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cuore — al posto della collera che avrebbe dovuto provare — una tenerezza infinita e qualche cosa di strano, di solenne che lo scuoteva e non avrebbe saputo esprimere nè spiegare.
— Ebbene... dunque — mi faccia una grazia... padre mio... faccia che io sposi Argìa... che ripari... il male... subito... subito... prima che venga la morte!...
— Oh! Fausto!... No!... No, Fausto!... — gridò Argìa fuori di sè.
Ma egli le impose silenzio con uno sguardo supplichevole, e si abbandonò sui guanciali stremato di forze.