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XV.


Il treno filava a tutto vapore e dietro a lui rimanevano i ghiacci e le brine fantastiche; le nebbie ostinate e l’intenso freddo dell’interminabile inverno. Come un tormentato incontro alla sua liberazione, correva il treno incontro alla primavera su quel lembo di terra bagnato dal mare.

Oh! il dolce tepore... il forte profumo dell’aria marina!...

In un coupé di prima classe, Fausto ed Argìa guardavano il mare. Le loro anime si libravano, i loro cuori traboccanti di amore rinascevano a nuova vita.

All’uscire da quella lunga galleria, là dove i lombardi che vanno in Riviera nei mesi