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quel piccolo corpo disseccato. Ma bisognava lasciargli credere che l’aiutavano soltanto un poco, e questo aggravava la cosa.

Appena gli si accostavano gridava:

— Faccio da me!

Ed era miracolo se non precipitava dal letto.

Ad un certo punto, mentre gridava; “Faccio da me!„ cadde col viso sulle coperte, piegato in due come un cencio.

Allora soltanto, profondamente umiliato, ma dissimulando sempre e facendo le viste di scherzare, si lasciò prendere e sostenere.

Lo vestirono alla meglio, e lo fecero sedere in poltrona, adagio adagio perchè le sue gambe indurite si piegavano difficilmente.

Egli si lasciava fare, un po’ sbalordito, con un vago sorriso sul labbro, un’ombra negli occhi ancora intelligenti.

La porta fu aperta senza rumore, e una donna alta e magra, vestita di un abito di lanetta verde che pareva nuovo e contava