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nell’ingranaggio 69


e di carattere un po’ esaltato; inoltre era commossa da un sentimento che aveva inebbriata la sua fantasia e soggiogato il suo cuore, prima ch’ella pensasse a difendersene; infine, gli avvenimenti della giornata la mettevano in uno stato eccezionalmente propizio alle aberrazioni: ce ne era dunque d’avanzo perchè le sue esitazioni cedessero il posto a una illimitata fiducia e ch’ella si lasciasse trascinare dalla gioja di essere amata.

Tuttavia, se Pianosi si fosse presentato con aria da padrone, o se in quel momento supremo avesse lasciato apparire un animo volgare sotto alla distinzione esteriore, la fanciulla si sarebbe ribellata, come si ribellava alle audacie dell’Anselmi.

Invece, anche se non lo avesse amato, ella non poteva essere insensibile alla squisitezza dei modi con cui quel gentiluomo si presentava a lei: il suo orgoglio di fanciulla povera doveva essere lusingato dalla sincera umiltà con cui egli le parlava, tanto quanto il suo cuore dall’accento supplichevole di quella voce amorosa.

Ella pensava pure ch’egli era la vittima inconsapevole di una doppia perfidia, che sua moglie aveva osato posporlo, lui, a quel meschino avvocato Anselmi; e questo fatto che la indignava come una grave ingiustizia, offendeva realmente nel modo più intollerabile la sua delicata suscettibilità di fanciulla innamorata.

— Se è così, rispose, semplicemente, quasi come se si fosse trattato di una visita regolarissima, si accomodi: anch’io devo dirle qualche cosa.

Gli accennò una sedia e sedette di fronte a lui.

Egli la guardava ora con stupore ed ammirazione. Pensava tra sè a quello che ella poteva avere a