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VIII.
Il giorno appresso arrivò Paolo Venturi, recando i saluti dei Pagliardi che partivano per Torino la sera stessa. Il giovane sportman s’intrattenne a lungo con Leonardo d’arte antica e moderna, di scienza e di politica. Egli stimava Leonardo per le sue qualità morali e intellettuali. E Leonardo si trovava bene con quel giovane colto, perspicace e deferente.
La sera egli ritornò, quando tutta la famiglia si trovava riunita dopo il pranzo. Prese il caffè con loro e fu amabile e spiritoso.
Entrarono presto in maggiore confidenza. Riccardo descrisse la gran noia delle sue giornate nello studio uggioso, in fondo a una corte dove lo aveva confinato il ricco negoziante di legnami.
Il Venturi esclamò inaspettatamente, come se l’idea gli balenasse in quel puntp:
— Se fondassimo un giornale?
— Un giornale?
Ma sì. Siamo qui una mezza redazione. Il signor Leonardo potrebbe assumersi le arti plastiche, la musica, la meccanica... Riccardo l’agri-