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90 | la dama della regina |
per gente del palazzo reale. Dei due staffieri, uno fu ucciso, l’altro potè fuggire, chiamare al soccorso... Ma che! I malandrini erano scomparsi dopo di avere svaligiati i moribondi...
Tacque, sopraffatta dalla commozione, dalle lagrime. Riprese poscia con la voce rotta:
— Ho pregato tanto Iddio che mandasse la morte anche a me. Purtroppo non mi ha trovata degna d’essere esaudita. E.... mi mancò la forza di uccidermi. In mezzo ai loro travagli personali i Sovrani mi mostrarono un sincero compatimento e un vero dolore per la morte del loro fedele servitore. Il re lo stimava e lo amava. Anche Monsieur e Madame ebbero un sincero rimpianto per mio marito e affettuose parole per me. Ma io era disperata, nulla poteva consolarmi.
Tutto questo racconto fu fatto sottovoce, rapidamente e con un accento di profonda passione. Elena ne fu impressionata.
— O Signora, ora vi comprendo: sento la grandezza del vostro dolore. Perdonate le mie parole sconsiderate di poco fa. Non potevo immaginare.
— So, cara, so: non ve ne faccio alcuna colpa.
Dopo un breve silenzio, Bianca riprese:
— Ho giurato sulla sua tomba di non amare mai più in vita mia: nessun altro uomo avrà il mio amore: non mi rimariterò.