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96 | la dama della regina |
— Sua nipote, illustrissimo. Abbiamo una nave di guerra in porto. Gli ufficiali sono alla podesteria. Ecco qui due lettere.
— Che ufficiali?... Nostri?...
— No, illustrissimo. Francesi sono. Francesi!
Tutta la comitiva era balzata in piedi e circondava il podestà.
— Due lettere. Questa è di mia nipote. «Caro zio, abbiamo una nave di guerra, francese, che deve fermarsi in porto, per via del garbin molto forte. Gli ufficiali sono a terra. Uno di essi è qui, in podesteria; domandano acqua e viveri, e una sala per ballare stasera, con invito a tutte le signore. Io non so cosa fare, nè cosa dire. Vieni, subito, ti prego. La tua nipote
Irene».
L’altra lettera era dell’ufficiale Paul de Saint-Morlain, e diceva presso a poco le stesse cose, con molto garbo ed eleganza.
La calligrafia della fanciulla rivelava una mano tremante e ad un certo punto c’era una macchia d’inchiostro.
— Che cattivo inchiostro avete in ufficio! — esclamò il podestà. — Anche l’ufficiale ha una larga macchia nel mezzo della lettera: e sì che a lui non tremava la mano.
— L’inchiostro era il solito, illustrissimo. La signorina tremava e intingeva la penna tutti i