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la dama della regina | 37 |
farne sulla strada o per le campagne: gli altri, più tardi. Poi, Buonaparte s’impadronirà di tutto. A Venezia considerano già le città di terraferma come perdute: non pensano che a difender la Dominante, l’Estuario e le provincie d’oltre mare che siamo noi e la Dalmazia... se possono.
— Con chi hai parlato?...
— Un po’ con tutti; col nostro parente Giovanni Resta che mi ospitava e che mi ha tanto detto di salutarti; con quell’eccellente cavalier Francesco Pesaro, quel coraggioso che voleva assolutamente che la nostra Repubblica si armasse: neutrale, ma armata; neutrale ma forte e pronta alla difesa, egli la voleva... Inutile!.. Non l’hanno ascoltato. E prevalse il volere degli illusi.... o per meglio dire dei traditori, delle canaglie che hanno illuso i deboli.... troppo deboli!....
«Ma lasciamo andare ora questi discorsi.... Ci si avvelena l’anima inutilmente. Anche Verona si poteva difendere.... se tu sapessi....
— Lo so, lo so: hanno mandato via le truppe di presidio.... Foscarini....
— Oh! lascialo stare quel disgraziato. Poveraccio ha avuto torto, ma forse non è tutto suo il torto; forse non poteva fare diversamente con le pressioni del governo che gli raccomandava per carità di non irritare Buonaparte, di cedere.... capisci?.... di cedere...Oh! mamma, mamma, parliamo d’altro...