Pagina:Stóries e chiánties ladines.djvu/7

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PREFAZIONE.


Il presente opuscolo è una nuova collezione di racconti popolari in dialetto ladino ridotti a metro e messi lì senz'ordine e connessione, risguardanti in maggior parte tradizioni favolose, quali si conservano ancora quà e là nelle mie valli, in aggiunta quegli altri componimenti in prosa ed in verso ladino1) già da me dati alla luce. Ciò che qui offro, non pretende di essere nè originale ne compilato: contiene presso a poco quello che rinviene di solito in simil genere di componimenti: esseri reali frammisti ad esseri fantastici, narrazioni vere o verisimili intrecciate di azioni fantastiche, meravigliose o straordinarie, e per scena monti, ghiacciaie, castelli, selve e grotte, il tutto raccolto lunga mano nei luoghi, di cui si parla nei racconti, ed elaborate di poi con quella cura, che le occupazioni del mio impiego permisero finora di applicarvi. Se con tutto ciò non sono riuscito a riportare tutte le tradizioni divolgate per le valli del mio paese nativo, non ne ha colpa il mio volere, ma bensì la scarsezza di tempo, che non mi permise di fare di più e forse di meglio.

Mi sono attenuto il più che mi fu possibile a quel modo di esporre, con cui i racconti qui raccolti s’odono fare tutto di miei compaesani, memore di quanto dice il Pitrè: „Se i

  1. Proverbi, Tradizioni ed Aneddoti delle valli ladine orientali con versione italiana. Innsbruck (Wagner) 1881.
    Rimes Ladines, in pért con traduzion taliana. Innsbruck (Wagner) 1885.