Pagina:Stoker - Dracula, Sonzogno, Milano, 1922.djvu/183

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iscritto per meglio precisarle. Il conte certo medita di raggiungere il castello.

A). Bisogna che qualcuno ve lo riconduca, dal momento ch’egli si confina nel suo feretro.

B). Che via seguirà? La strada carreggiabile, la ferrovia o il fiume?

C). La strada? Deve temere gli impiegati daziarii, i curiosi. Temerà sopratutto di essere raggiunto più facilmente.

D). La ferrovia? Ma allora chi sorveglia la spedizione della cassa? Arrischia delle fermate, dei ritardi. Può, è vero, sfuggire di notte. Ma che avverrà se non ha rifugio?

E). L’acqua? È ancora il mezzo più sicuro. Credo che abbia scelto questa via.

Ho esaminato or ora la carta del paese. Gli Slovacchi possono aver seguito due strade: il Pruth oppure il Sereth. Nel mio sonno, udii un muggire di mucche, un gorgogliare d’acqua. Ne conclusi che il Conte non è uscito dal suo feretro e che la cassa è sopra un canotto messo in moto dai remi; dunque risale la corrente. Dei due fiumi, il Pruth è più navigabile; d’altra parte, il Sereth, a Fondu, raggiunge la Bistritza che gira intorno al passo del Borgo.

Ho fatto loro parte delle mie riflessioni; hanno riconosciuto la giustezza delle mie previsioni.

— Che suggerite? — chiese Van Helsing.

— Ho voglia di noleggiare un vaporino e seguire il canotto — disse Arturo.

— Io, potrei seguire a cavallo le sponde del fiume — disse Morris; — in tale modo, gl’impedirò di sbarcare.

— Io potrei accompagnare Quincy — propose il dottor Seward; — abbiamo già fatto la caccia