Pagina:Stoppani - Il bel paese - 1876.pdf/173

Da Wikisource.

il sole sorge dal mare 167

agitato dagli zefiri; comparivano, e scomparivano come ammiccando, col guizzo convulso di un lucignolo che si spegne. Si sarebbe detto che si dibattevano, coll’anelito morente sul labbro, contro

«Il ministro maggior della natura»

che le affogava in un mare di luce. L’immenso orizzonte, di nero, s’era fatto cinereo; poi bianco; e si rifletteva nell’immenso mare, che io vedeva distendersi, dal piede delle umide colline, fin là, dove l’occhio si smarriva tra mare e cielo. Guardando a oriente, vedeva una grande aureola, quasi un’immensa mezzaluna, di un rosso sanguigno, come di fuoco, che passava, con insensibile gradazione, al croceo, e si perdeva nel bianco uniforme del cielo. Era l’aureola luminosa, che cingeva la fronte, ancora celata dall’immenso mare, di quell’astro, a cui Iddio ha assegnato per padiglione i cieli, come dice la Bibbia; del sole, che sorge bello, come uno sposo, dal suo letto, e si avanza come un gigante, sulla luminosa via, e la corre, dall’uno all’altro capo dei cieli, sicchè non un solo atomo si nasconde agli ardenti suoi sguardi1.

» Il cielo era così limpido, l’aere sì puro e trasparente, che dall’alto della collina, l’occhio, attraversando la distesa dell’Adriatico appena increspato da una brezza fresca, leggiera, sottile, andava a riposarsi sulle isole montagnose della Dalmazia. Benchè sorgano almeno 150 chilometri lontano, quelle ignude vette vedevansi spiccate, nette, come le cime del Resegone, vedute dal bastione di Porta Orientale in una giornata di vento.

» Mentre guardavo, quasi rapito in estasi, in mezzo a quella calma solenne; un punto luminoso, un raggio infuocato, come un dardo, come un razzo, si accese sull’estremo oriente, entro quell’aureola sanguigna, quasi scintilla che si stacchi d’un tratto da un globo di bragia. Sembrò che tutta la natura avesse dato un guizzo, quasi sentisse per la prima volta la potenza di quel Fiat, che seminò di stelle il firmamento, vesti d’erbe e di fiori, e popolò di animali la terra. L’aria, le piante, le erbe, sembravano scosse da un fremito; tutto l’universo parve animarsi in quell’istante.

» Quel punto dardeggiante si ingrossa; la sua luce, d’un azzurro indescrivibile, già si pronuncia e segna colla sua base, il confine tra il mare e il cielo.... e cresce.... e piglia la forma di

  1. Salmo XVIII.