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le onde 181

rompere il cervelletto, come fosse di vetro tagliente; e sudavo, sudavo, con tal profusione da sentirne interamente molli il corpo, le vesti, il giaciglio che la era una vera miseria. Io credetti davvero di struggermi tutto in acqua, come fossi un uomo di neve. Rimanevami però intanto tutto il possesso di me, vo’ dire la piena consapevolezza, per cui potevo badare, riflettere, gustare anche quanto vi poteva essere di gustoso in quella disgustosissima situazione.

6. » La tempesta, in luogo di placarsi, sembrava aggiungere furore a furore. Le onde, le quali, in luogo di vederle, le sentivo, erano spaventevoli. Di tratto in tratto il bastimento sembrava portato di peso sulla vetta di una montagna, ed io con esso. Là su quella cima, sembrava arrestarsi in bilico, oscillante, barcollante; un minuto.... due.... tutto era calma.... pace perfetta..... Ma ad un tratto la montagna sembra sfondarsi! il bastimento è in aria.... e precipita nel vuoto colla violenza di un grave cadente.... giù, giù.... lo spavento fa la discesa eterna! Tu lo segui precipitando con esso; ma e’ ti sfugge di sotto, ti abbandona, quasi corpo fluttuante per l’aria.... finalmente siamo al fondo.... Misericordia! va proprio il bastimento a sfracellarsi sul fondo del mare! Tutto cigola, tutto schricchiola, quasi in quell’istante si sfasci.... È un momento orribile! impeti di vomiti destano i poveri assopiti: qualche grido di donna che si dibatte nel prossimo camerino,... qualche sedia che si rovescia.... che cos’è stato? Niente; il bastimento è ancora tutto d’un pezzo; io ci son tutto ancora; ci son tutti i compagni, e si ricomincia a salire, poi a discendere, e via via con questa grandiosa altalena.... Intanto sentivo il vento stridere, gemere, ululare, come entro la selva. Il cordame si sarebbe detto un organo, di cui ogni canna suonasse a piacer suo; era un concerto veramente infernale. Talvolta quando la musica toccava i massimi acuti, un’onda di fianco, rovesciandosi sul bastimento, lo sforzava a rispondere con un colpo di gran cassa.

» Ma in mezzo a quel frastuono, voi rimarreste colpiti da quel silenzio profondo, che, si direbbe, ravvolge la tempesta. Solo di tratto in tratto, mi ferivano i rintocchi di una campanella, che trasmetteva, io penso, gli ordini del Capitano. Del resto, silenzio.... nessuno vi parla.... nessuno ha un conforto nè da dare, nè da chiedere.... il moto è quasi impossibile.... l’abbandono è completo:... voi e la tempesta. Eravamo ben lungi da quegli estremi, che ci spaventano, anche soltanto leggendoli sui libri. Non era uno di