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il pesce-luna di nuovo 205

degli angioli, degli eletti; ma sarà già un discendere quanto è possibile, se gli paragoneremo una bellezza terrena. Colla luna, che volete! Gli uomini se la pigliano con molta dimestichezza. I poeti sono quelli che fanno più a fidanza con lei, e vogliono affogarla nella gonfiezza dei loro sospiri. Fortuna che la ci è avvezza, ed ormai la non ci bada. Dopo i poeti vengono tosto i boscajoli, gli ortolani, le massaje, poichè la luna è sempre in gran faccenda colle legna cedue, colle ova, coi porri, coi cavoli, colle cipolle. Infine la luna ci vien sulla lingua ad ogni istante. Si vorrà dire che due sposi si amano così virtuosamente, da conservare fino alla più tarda età l’affetto dei primi giorni? No: convien dire invece che vivono ancora nella luna di miele. V’ha un fortunato mortale a cui tutte le cose corrono a seconda? Si dice che è nato a buona luna; a cattiva luna, se, poveretto! tutte gli volgono al peggio. V’ha uno scioccherello che argomenti fuor di proposito? — Eh! carino, che ci ha a fare la luna coi granchi?... - Ve n’ha un altro che pretende una cosa impossibile? — Eh! tu voi prender la luna coi denti.... — E quello che crede di saperla lunga, e oltrepassare il limite tracciato dalla povertà dei suoi mezzi? — Più in su sta monna luna.... — gli si dice. Un distratto che non sa mai quello che gli accada dattorno, si sentirà dire spesso: — Tu vieni dal mondo della luna. — Ma basta».

«Ancora, ancora!...» gridarono i nipotini, che ci pigliavano gusto.

«Ancora? Ce n’ha finchè volete. Si vuol dire, per esempio, che uno è un bel pacchiarotto come Riccardo? Si dirà che è una luna piena. Un fanciullo che abbia a volte a volte dei capriccetti, come Carlino, diranno che patisce la luna. Un cervello un po’ balzano, come quello di Peppino, per esempio, che di tanto in tanto dà in certe stranezze, si dirà che è pazzo a punti di luna. Un altro un po ’ saccente, per esempio, quel Pierino, che vuol far la critica talora fino alla mamma, la quale poi tira avanti a fare come è dovere suo, si dirà che abbaja alla luna. Quando Antonio mette il grugno, non si sa perchè, e stassene rincantucciato, lontano dagli altri, come una pecora rognosa, gli diremo che ha le lune a rovescio. E se Giovanni, vuol darvene a bere di grosse, ditegli che vuol farvi vedere la luna nel pozzo....».

E così mi levai, mentre i fanciulli si levarono anch’essi per partire, ridendo e gridando colla miglior luna del mondo.