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porazione delle acque salate, che abbondano in quegli stessi paesi, e da cui si estrae il sale di cucina cristallizzato».

«Hai detto», chiese l’Annetta, «che il gas infiammabile esce spontaneamente dal suolo.... Si può credere?».

«Come? si può credere?... I Cinesi conoscono per bene gli hotsing, ossia le sorgenti di fuoco, e gli ho-scian, ossia montagne ardenti, le quali altro non sono che grandi getti di quello stesso gas, che esce dai becchi dei nostri pubblici lampioni. È celebre nella Cina una gran sorgente di fuoco, che sgorgò con fracasso nel secondo secolo dell’era cristiana, e illuminò tutto all’ingiro il paese per ben 1000 anni, finchè si spense nel secolo XIII. Parlasi ancora di un ho-scian che lanciava altissimi getti di fiamme a piè di una montagna coperta di nevi eterne. Del resto questi fenomeni si ripetono nell’impero Birmano1, nei dintorni del mar Caspio e in molti altri luoghi, e da per tutto si incontrano petroli e bitumi, e ai petrolî, ai bitumi si associano gli sgorghi di gas infiammabile, che o ribolle dalle sorgenti, o erompe dalle rupi che divengono montagne ardenti, o, sbucando dal suolo umido e fangoso, crea vulcani di fango, le cui eruzioni emulano talvolta le eruzioni dei veri vulcani».

5. «Vorremmo sapere», prese a dire Giannina, «un po’ più in esteso, come si presentino in natura codesti petrolî».

«Non te l’ho detto? i petrolî sono come l’acqua. Talora sgorgano spontanei dalle sorgenti: talora invece si scavan di pozzi, per andarli a cercare nelle viscere della terra, e vi si attingono coi secchi, o si estraggono colle trombe. Il mar Morto, per esempio, era un giorno come una gran sorgente di petrolio, che sgorgava a fiotti dal fondo e galleggiava sulle onde, e masse di solido bitume vi erano spinte dall’onde e gettate sul lido».

«E ora», domandò Giovannino, «il mar Morto non presenta più codesti fenomeni?».

«I viaggiatori lo descrivono ancora come un vasto bacino desolato, ripieno di acqua salata in eccesso, e sparso all’ingiro di sale. Ma quei fenomeni di cui fu una volta teatro il mar Morto, secondochè attestano di comune accordo la Bibbia e gli antichi storici, come Plinio, Strabone e Tacito non si riducono ormai che a qualche massa di asfalto che si stacca dal fondo, e a qualche leggera emanazione gassosa. Là, e in mille altri luoghi, quell’attività interna che dà origine a tanti fenomeni, sembra

  1. Nella penisola dell’Indo-Cina a levante del Gange o del golfo di Bengala.