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i pozzi petroleiferi in america 215

grado, accoppiava l’altra di sciogliere gli olî, i grassi, le essenze, ecc. Quel liquido non era che petrolio. Il primo c’ebbe il vanto di scoprire, non so come, l’esistenza di quei vasti serbatoi sotterranei, ed espose il primo saggio di quel prezioso prodotto sul mercato, credo, di Nuova-York1, durò fatica a trovare un compratore. Ma in breve la ricerca de’ petrolî, divenne una smania una febbre universale: chè non tardarono quegli Americani, trafficatori per istinto, ad accorgersi che la natura aveva loro di schiuso una nuova sorgente di smisurate ricchezze. Oggi si contano da 4000 a 5000 pozzi in Pensilvania, nella Virginia, nell’Ohio, e nel Canadà, i quali danno giornalmente 1000 metri cubici di petrolio. Un bel lago come vedete, dove potreste divertirvi a vogare in barchetta, per 50 metri di lungo e 20 di largo, colle acque di petrolio profonde un metro. Figuratevi che i soli pozzi di Enniskillen2 in 18 mesi circa, diedero un prodotto su per giù di sedici milioni di litri di puro petrolio».

L’uditorio uscì in grandi esclamazioni, e la Camilla si fece a dire: «Non intendo punto come siano codesti pozzi: come il petrolio vi si trovi».

«Per ora ritieni di fatto che in quelle regioni il terreno, tanto le sabbie, le ghiaje, il superficiale detrito3, quanto le rocce dure, i calcari, le arenarie4 sono inzuppati di petrolio come un’immensa spugna, cavata da un barile che sia pieno di quel liquido. Insomma là il suolo, fino alla profondità di parecchie centinaja di piedi, è imbevuto di petrolio come il suolo di Milano, e di tutta la pianura lombarda, è imbevuto d’acqua. Più esattamente vi dirò, che se il nostro suolo è pregno d’acqua soltanto, quello là è inzuppato d’acqua e di petrolio ad un tempo. Ora, se qui praticate un foro nel terreno, questo foro diviene un pozzo: e voi vi calate il secchio, che vi torna ripieno d’acqua. Là, scavato un pozzo, e calatovi un secchio, lo ri-

  1. New-York.
  2. Città del Canadà, vicina a Petrolia, all’est di Sarnia e del fiume Saint-Clair, che è il più breve corso d’acqua fra il lago Huron e il lago Erié, e segna il confine fra il Canadà e il Michigan.
  3. Sotto il nome generico di detrito intendono i geologi quelle formazioni superficiali di tritume incoerente e di terriccio, sabbie, ghiaje, ciottoli, prodotte da alluvioni, da decomposizione e da altre cause. Esse ricoprono di solito la roccia dura, e acquistano, singolarmente nelle parti basse e nelle pianure, una profondità considerevole.
  4. Calcari diconsi i marmi, e tutte quelle pietre, che cocendo nella fornace, si convertono in calce. Le arenarie sono rocce composte di grani di quarzo, cementati naturalmente: sono in fine sabbie indurite. La pietra che i Lombardi chiamano molera, e quella che i Toscani dicono macigno, sono arenarie.