Pagina:Stoppani - Il bel paese - 1876.pdf/266

Da Wikisource.


SERATA XVI


Le Salse.

Una giornata di pioggia, 1. — L’ambasciata di Giovannino, 2. — I poveri brumisti, 3. — Nei dintorni di Modena, 4. — Le salse di Nirano, 5. — L’anfiteatro, 6. — I coni, 7. — Il laghetto bollente, 8. — Il gas infiammabile, 9. — Il gigante de’ pigmei, 10. — Gasometro improvvisato, 11. — Diverse origini del gas infiammabile, 12. — Suo sviluppo nelle miniere di carbon fossile, 13. — L’uomo del fuoco, 14. Visita alle carboniere di Dudley, 15. — Una lezioncina sul metamorfismo, 16. — L’accensione del gas, 17. — Il gas delle salse non è d’origine organica, 18. — Lento lavoro, e grande effetto, 19. — Le salse come barometro, 20.


1. Piove che Dio la manda.... Che brutto giovedì! Proprio di quell’acqua che vien giù senza misericordia, senza respiro, come non avesse piovuto mai, nè dovesse mai spiovere. È un’acqua di quelle che giungono portate dai scirocchi umidi, caldi, pesanti, i quali cominciano a farsi sentire sulla fine del febbrajo, e spirano, se occorre, i quindici, i venti giorni, tenendo sospesa sulle nostre pianure, e appiccicata tenacemente alle Alpi, una massa di nubi, o piuttosto una sola nube, uniforme, senza confini, inzuppata come una spugna levata dal secchio, uggiosa come un cataplasma applicato agli occhi. È pur l’orribile cosa una giornata di pioggia a Milano! Quando l’afa estiva, che gravita sulla città, sembra volerla rosolare sotto il testo, allora è un gran ristoro la pioggia; e se la cade a scroscio, in mezzo ai lampi e ai tuoni, tanto più volentieri uno ci diguazza. Ma d’inverno!... Come è brutta la pioggia d’inverno, sempre e dappertutto, al monte e al piano, sui gioghi e nelle valli! Le sponde fiorite dei laghi, i giardini incantati, il sorriso dei colli, gli argentei errori dei ruscelli, le molli ale degli zefiri, le rose della primavera, le bionde spighe dell’estate, i giocondi pampini dell’autunno, tutto, a pen-