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isole nate dal mare 305


«Chi te lo dice? ne nascono e ne nasceranno certo in avvenire, perchè l’attività interna del globo, se non ha cominciato con noi, con noi non vorrà nemmeno finire. Chi sa quante salse si celano nelle profondità di quel mare, pronte ciascuna a sua volta a generare un’isola! In fatti nel golfo di Bakù si vede qua e là ribollire dalle acque il gas infiammabile, che accusa la presenza di salse sottomarine. Una di queste salse fu anzi scoperta e studiata a ponente dell’isola Bulla. In quel luogo vedevasi svolgersi dalle onde, con molta vivacità, una corrente di gas infiammabile. Calato lo scandaglio, e rilevata con esso l’orografia sottomarina, ossia il rilievo del fondo marino in quel punto, si venne a riconoscere l’esistenza di una fossa ad imbuto, precisamente di un cratere, dal cui fondo ribolliva, come dai crateri di Nirano e da tutte le salse del mondo, il gas infiammabile. Quella salsa era in piena attività, e lavorava ad ingrandirsi il suo piccolo regno. Il cratere in fatti, scoperto e misurato nel giugno del 1860, trovossi ingrandito del doppio e assai mutato di forma nel gennajo del 1863, Presentava in quest’epoca la figura di una fossa elittica, che misurava per il lungo 700 piedi inglesi. Si infossava rapidamente come i crateri vulcanici, terminando in un gorgo eccentrico della profondità assoluta di 240 piedi1. Dalla parte più profonda del cratere, e da altri punti sgorgava il gas infiammabile».

«Dunque si videro nascere quelle isole», insistè Giovannino.

«Certo, il fenomeno dovette ripetersi più volte sotto gli occhi degli abitatori delle regioni del Caspio, perchè tutto, in terra e in mare, accenna a un lavorio molto recente, e a un processo ancora attivissimo. Ma quelle provincie cominciano ora appena a sbarbarirsi: e se nelle regioni più civili d’Europa, in Italia se vuoi, si contano così pochi che studino con amore i fenomeni naturali, e li osservino, e ne tengano nota, chi vuoi che se ne occupasse là, dove un po ’ di civiltà è ora portata da una delle più barbare potenze d’Europa?».

«La Russia, n’è vero?» fece Giannina.

«Non ho nessuna difficoltà di affermarlo. La Russia vanta già da qualche tempo degli scienziati veramente illustri, e il governo vi mantiene corpi accademici assai floridi e splendide collezioni di storia naturale. Ma la scienza colà è tutt’altro che popolare, restringendosi ai pochissimi che ne fanno professione. Se poi uscite

  1. Metri 73,15.