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i parassiti de’ pipistrelli 361

non volersi arrendere così presto «che di questo passo divengono un amore anche quei parassiti che rendono più sozzi cotesti sozzi animali».

«Perchè no? Io non volevo parlarne: ma, giacchè mi ci tirate per forza, non mi sento disposto a fare nessuna eccezione a quella sentenza che la natura è perfetta: il che vuol dire che non vi ha un minimo sbaglio nel divisamento, con cui la si propose di raggiungere la maggior somma possibile di bene.

» Se sono utili i pipistrelli, utile certamente è qualunque cosa valga a mantenerli. È in questo senso almeno che riescono utili a noi gli schifosi parassiti, che si annidano specialmente sotto le ali di quei volatili. Dovete sapere che, durante il letargo, non cessano per essi le diverse secrezioni della pelle. Quei parassiti sembrano necessari appunto a questo processo di secrezione, e riescono per conseguenza molto utili ai pipistrelli. Molti di quei parassiti non si nutrono di sangue, come le pulci, ma dei prodotti secretori dell’animale, o di quella che noi diciamo pelle morta. Bisogna dire che i parassiti siano veramente utili, fors’anche necessarî, alle nottole, se la natura ci ha messo tanto studio, prima a farli, poi ad assicurarli sul corpo degli animali a cui li destinava. La struttura dei peli del pipistrello è complicata: ogni pelo è come provvisto di un uncino, per cui i parassiti possono assicurarvisi, in guisa da non temere le scosse, i movimenti rapidi, vorticosi, impensati, turbolenti, a cui sono di continuo soggetti, mentre accompagnano i pipistrelli nelle loro fortunose peregrinazioni per i campi dell’aria.

14. » Imparate una volta a non giudicare utile sol quanto vi arreca un vantaggio immediato, o piuttosto un vantaggio da voi immediatamente avvertito: e dannoso ciò che vi reca una sensazione spiacevole, od anche un danno, relativo alle condizioni speciali in cui vi trovate, isolandovi egoisticamente dall’universo. È in questo senso che noi siam soliti a distinguere col nome di animali utili il bue, il cavallo, l’asino, la capra, il baco da seta, la cocciniglia, la mignatta, ecc., mentre si classificano come animali inutili o nocivi le fiere, i sorci, le locuste, i parassiti. Ma se potessimo penetrare nel magistero della natura, quante cose che si dicono inutili e nocive ci si mostrerebbero utilissime, anzi indispensabili È però un errore questo di giudicare della bontà degli oggetti, considerandoli soltanto in sè stessi. Quando si dice magistero della natura, quando si dice Provvidenza, si accenna a un gran sistema, che non esclude nessuna creatura, che a tutto