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i vulcani 395

costituiscono la vita; di quelle forze che, agendo dall’interno all’esterno, mantengono la terra in uno stato di continuo parossismo, sicchè fin dal principio dei tempi la terra si scompiglia e si ricompone, si rinnova e si mantiene, per una serie di meravigliose rivoluzioni. Le salse, i vulcani di fango, le fontane ardenti, che porsero materia a parecchie delle precedenti conversazioni, ci rivelarono già qualche cosa della interna attività del globo. Ma credereste di esservene formato un concetto adequato? Sarebbe come chi credesse d’aver compreso tutta la potenza di una macchina a vapore, che trascina vorticosa sulle onde tempestose un bastimento o per valli e per monti un esercito di pesanti carri, solo perchè ha udito il fischio di una locomotiva. Chi ha assistito una volta ad una eruzione vulcanica, chi ha visto squarciarsi da cima a fondo una montagna, aprirsi un abisso senza fondo, e uscirne, fra i lampi, i tuoni, le scosse che fanno tremare la terra per centinaja di miglia all’ingiro, colonne di vapore più nere e vorticose di quelle del più tremendo uragano, e nembi di cenere, e grandini di pietre, e torrenti di liquido fuoco, e in un istante sconvolta, mutata la faccia di un’intera regione; ah questi può ben dire di aver avuto un saggio dell’attività interna del globo! Eppure le eruzioni si succedono a brevi intervalli, forse senza interruzione, da milioni e milioni di anni, e centinaja, migliaja di vulcani, distribuiti in file serrate tutto all’ingiro del globo, vomitano lo sterminio e la morte, fabbricano montagne di ceneri, che sorpassano le più alte catene del globo. Eppure la terra non dà segno di essere estenuata da tanti sforzi, e ridesta a ogni istante, rinnova, con furore sempre uguale, le prove di sua misteriosa, indomabile potenza.

» Voi, miei cari, non siete ancora abbastanza maturi per abbracciare il grande complesso dei fenomeni vulcanici, e per dedurre, e apprezzare quelle conclusioni, a cui la scienza moderna arriva a stento, gloriandosene pur già come delle sue più ardite conquiste. Continuando i vostri studî, attingerete senza dubbio un giorno quelle alte cime, da cui si prospettano, si abbracciano con un solo sguardo le grandi vedute, e si scoprono le leggi fondamentali e si stabiliscono i supremi principî. Per ora sarà più opportuno arrestarvi entro il dominio dei singoli fatti, cercando di ben comprenderne la natura, e di sorprendere quelle leggi parziali, che essi rivelano. Invece di parlarvi dei vulcani in generale, ve ne descriverò specialmente alcuno. State sicuri del resto che, visto un vulcano, li avete su per giù tutti conosciuti, come