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Ma che cosa la caratterizzi specialmente, non vi ho ancora spiegato quanto basta. Nella fase pozzuoliana si può dire che un vulcano riposi: non più tuoni, non più movimenti di lave nè dentro nè fuori. Se non che esso fuma ancora, e il Vesuvio in quel giorno fumava veramente come una gran carboniera a cui sia acceso il fuoco nell’interno. Ma il fumo, che a continue colonne levavasi dalle fauci spalancate del cratere, filtrava anche attraverso alle pareti di esso. La vetta del cono era perciò tutta seminata di fumajole, ossia di getti di vapori e di gas. Alcune di quelle fumajole si sarebbero credute valvole di una gran caldaja a vapore, mentre esso appunto ne usciva soffiando con sordo romore. Spingendo de’ bastoni entro que’ fori, immediatamente rimanevano incendiati. Quel fumo aveva in sè stesso una tremenda virtù: i massi di dura lava da esso investiti, si scoloravano, si decomponevano, si stempravano a modo di farina. Ma c’era qualcosa di più. Avete osservato che cosa fa il fumo che sale attraverso la canna del camino? Vi depone la fuliggine. Anche questo vapore del Vesuvio copriva, riempiva colla sua fuliggine le cento canne di camino per cui saliva, e tutti i meati, tutti i pori da cui si svolgeva, e tutta anche la superficie del cono, ove ondeggiava trastullo del vento. Ma la sua era una fuliggine varia, splendida, gemmata; era una fuliggine di cristalli.

5. » Non spenderò troppe parole per spiegarvi come ciò avvenga. Bisognerebbe che conosceste almeno i principî elementari della chimica. Vi dirò soltanto che tra i processi coi quali e la natura e l’arte ottengono dei minerali cristallizzati, c’è anche il processo della sublimazione. Fate bollire, per esempio, dell’acqua, o un liquido qualunque dove siano disciolte delle sostanze capaci di cristallizzarsi. Il vapore che si leva da quel bollore conterrà facilmente qualche piccola porzione di quelle sostanze disciolte. È anzi dimostrato dall’esperienza che il vapore, portato a una temperatura molto alta, è capace esso medesimo di sciogliere diverse sostanze, e di portarle seco. Se quel vapore trova un punto dove si raffreddi fino a tal grado che non possa più mantenere disciolte certe sostanze, le sostanze stesse dovranno deporsi, prendendo in condizioni opportune la forma cristallina. In ciò consiste il processo della sublimazione. L’ebollizione, per esempio, se ha luogo sul fondo di una bottiglia, il collo della bottiglia stessa potrà già prestarsi per la sublimazione. In questo caso esso si coprirà di cristalli e dentro e fuori. Quella fioritura sul vertice vesuviano non era altro che una stupenda subli-