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462 serata xxviii

alberghi edificati al piede dei ghiacciai. Il tuo corpo si è preparato gradatamente alla fredda temperatura delle cime nevose delle Alpi. Qui tu sali, per dir così, d’un sol fiato dal mare a 3300 metri sul suo livello. In sei ore tu sei passato da un clima di 30° sopra zero e anche più caldo, se occorre, ad un clima di 2°, 3°, 4°, sotto zero. Ecco dove sta il veleno del freddo dell’Etna. Basta; siamo finalmente sul Piano del lago. Lago non c’è: ma in quella vece un mare di sabbia nera, di polvere di carbone, senza traccia di sentiero: senza possibilità di lasciarvene una che duri almeno qualche giorno, mentre su quella sabbia mobilissima, l’orma si cancella nell’atto che si fa. Intanto è scesa la notte e la Casa degl’Inglesi, il sospirato albergo, non compare ancora. Ci fu ancora da camminare lungo tempo nel bujo: ma finalmente il cavallo della guida che precedeva il silenzioso convoglio, si arrestò. Tra il fosco ed il chiaro ecco un qualche cosa di meno nero, che, non so se vedendo o indovinando, mi parve una ca panna. La guida è discesa da cavallo e si sente girare scricchiolando una chiave in una toppa e aprirsi un uscio. Tutti abbiamo già posto i piedi a terra, ed entriamo in quella specie di stambugio coll’impressione di doverci passare una cattiva notte.

13. » Voi vorrete sapere che cos’è questa Casa degl’Inglesi. Come la vedete questa capannaccia così bassa, mal connessa e sconnessa dai terremoti, composta di tre pezzi costituenti il miglior apparato per la circolazione dei venti, è pure una benedizione, una provvidenza: è come un gran palagio in quei posti. Come si faceva una volta a portarsi sulla cima dell’Etna, che per sei ore di cammino è tutta un deserto, senza un riparo con tro il freddo e contro la tempesta, senza nemmeno una pianta Il signor Giuseppe Gemellaro, abitante di Nicolosi, che si può dire il papà dell’Etna, bramoso che la sua diletta montagna fosse frequentata e studiata, capi ben tosto che era necessario fabbricare all’uopo un qualche ricovero nella regione più elevata. Non so precisamente come sia riuscito a raggranellare il denaro occorrente all’uopo, che dovette essere assai, dovendosi tutto trasportare a quell’altezza. So tuttavia che alcuni Inglesi furono i primi e forse i maggiori oblatori. Il nuovo albergo cominciò dunque a denominarsi la Casa degl’Inglesi, nome che gli è restato per sempre. Essa si trova a 2957 metri sopra il livello del mare. Dei tre pezzi o camere a terreno di cui si compone, quella a destra salendo serve di stalla per le bestie da soma, quella di mezzo di alloggio ai forestieri, e quella a sinistra alle guide.