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» Voi non mi comprendete: non potete comprendermi. Anch’io non compresi che assai tardi quello che ora vorrei far intendere a tutto il mondo. Io ero da piccino un grande incettatore di sassolini, un grande osservatore di formiche, di mosche, di ragni. In seguito divenni uno studioso di montagne e un raccoglitore di fossili, e cominciai a farmi un museo di conchiglie, di minerali, di petrefatti, senza quasi sapere che cosa mi facessi, ignorando che vi fossero delle scienze le quali si chiamano zoologia, mineralogia, geologia o paleontologia. A’ miei tempi, vedete, l’insegnamento della storia naturale era quasi affatto sconosciuto. Avveniva soltanto così per caso se si poteva leggere nella Miscellanea dei fanciulli, od in qualche libretto, la pesca della balena e del pesce spada, o la descrizione del camello e dell’elefante. Se mi diedi più tardi a coltivare la storia naturale, fu, lo con fesso, per semplice diletto che vi trovavo, senza dare io stesso nessuna importanza a’ miei studî. Anzi ne sentivo quasi rimorso, sembrandomi che questi studi mi rubassero il tempo per studî più serî. Questa idea mi premeva tanto più forte tutte le volte che mettevo mano ai classici antichi e moderni, e principalmente ai grandi maestri delle scienze filosofiche o religiose. Quante volte, svolgendo un volume di Antonio Rosmini, il gran luminare del secolo nostro, inebbriato da quelle sublimi speculazioni, che mi rapivano al di sopra del sensibile, campo ordinario delle mie meditazioni, e tenevano librato il mio spirito nelle sfere del puro intelligibile, andavo dicendo fra me: — Davvero ch’io ho scelto la parte peggiore. Perchè condannarmi da me stesso a strisciare in queste bassure della materia, quando potrei libero aggirarmi sulle alture luminose del mondo morale, e levarmi, come cantava il Pozzone,

Fin presso agli immoti sgabelli di Dio?1.

» Ma a poco a poco m’accorsi ch’io avevo torto; che la storia naturale occupa uno dei primi posti nell’ordine delle scienze, non soltanto per il diletto che vi si attinge, o per l’utile materiale che se ne può ricavare, ma per vantaggi d’ordine molto superiore, quale è nientemeno che il nostro perfezionamento intellettuale, morale e religioso. Perchè avrebbe Iddio creato questo universo? perchè avrebbe riempito di tante meraviglie i tempi

  1. Nell’ode La fantasia.