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70 serata iv

cresce gradatamente dal cilestro all’azzurro, dall’azzurro all’indaco, dall’indaco al nero, e tutto si perde nelle tenebre che riempiono il fondo dell’abisso.

11. » Quelle fessure, profonde talvolta centinaja di piedi, sono, come dissi, veri crepacci. Il ghiaccio squilibrandosi ne’suoi movimenti, è vinto talora dall’enorme tensione, e si spezza. Trovavami un giorno, solo colla mia guida, sul ghiacciajo del Roseg, uno dei grandi ghiacciai del gruppo della Bernina. Il silenzio di quei deserti, assai più profondo del silenzio delle foreste, non era interrotto che dal fischio delle marmotte, che numerosissime scavano le loro tane sulle sponde del ghiacciajo, e dal fragore lontano dei torrentelli, che si precipitano negli abissi. D’improvviso un orribile scroscio mi rintrona l’orecchio, e una leggera scossa mi passa colla rapidità del baleno sotto i piedi, quasi un’oscillazione di terremoto. Credetti che tutto il ghiacciajo si sfondasse d’un tratto.... Al mio sguardo spaventato rispose uno scoppio di risa della mia guida. Tutto quel fracasso non era che una crepatura, la quale si era aperta nel ghiacciajo, chi sa in qual parte».

«Che paura!» saltò a dire l’Antonio che, a sentirlo, sfiderebbe il mondo intero. «Che paura! E se il ghiacciajo si fosse squarciato proprio là dov’eri tu?».

«Mi avrebbe inghiottito senza scampo quando fosse stata larga abbastanza. Ma via: non aver paura. Per quelle fessure non passerebbe un foglio di carta. Si allargano poi, ma lentamente, insensibilmente, e ci vogliono dei mesi, forse degli anni perchè una crepatura diventi un crepaccio e un crepaccio una voragine».

«Eppure», soggiunse una delle mamme, «ho letto che quei crepacci sono pericolosissimi».

«È vero», risposi. «Mi ricordo anzi che in quello stesso anno in cui percorreva i ghiacciai dell’Engadina, una giovine guida, scostatasi imprudentemente dalla brigata che discendeva dal monte Bianco, scomparve, sprofondandosi entro un profondo crepaccio. Il pericolo maggiore per chi si arrischia sui ghiacciai, sta appunto in questi crepacci sopratutto quando (come spesso avviene anche nella calda stagione ) quegli abissi sono mascherati dalla neve caduta di fresco, che agglutinandosi, è capace di gettarsi sospesa a guisa di ponte sul vano di quelle voragini. Ma è allora appunto che i prudenti impiegano tutte le precauzioni per non cadere in quegli spaventevoli trabocchelli come fu il caso dello sgraziato giovane. Sarebbe inescusabile im-