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62 CAPO IV.

sono a un modo segni d’immagini. Ma, dacché i mitologi per accomodate genealogie rendean ragione d’ogni fatto col grido degli eroi, anche il nome d’Italia fu per loro attribuito a un re o legislatore del suo popolo chiamato Italo; siccome quello d’Enotria all’arcadico Enotro, uno de’ venti figli di Licaone, e il condottiere della più antica colonia che i Greci davano per popolatrice di quella stessa punta del continente italico prossima alla Sicilia, nominata oggidì Calabria ulteriore.

Nessuno certamente che comprenda il nobil fine della storia vorrà sì di leggieri aver per degne di fede queste narrate leggende di principi e di personaggi omonimi che nelle scritture de’ Greci, o de’ seguaci loro, si ritrovano mentovati in gran numero da un lato all’altro dell’Italia, quali autori d’ogni suo popolo e d’ogni terra. Laonde non ripeteremo già noi con serietà, che il nome dell’Iapigia sia originato da un altro Licaonide; quello della Tirrenia da Tirreno; o quel dell’Ausonia da un figliuolo d’Ulisse. Sotto la denominazione d’Ausonia comprendevano bensì i Greci vetusti una gran parte della bassa Italia, con più la Campania1; cioè quel medesimo spazio che dipoi chiamarono Opicia: nome che adoprarono gl’istorici con maggior proprietà, come vediamo in Tucidide, e che Aristotile dilatava insino al Lazio2. Perocché nel lin-

  1. Hecath. ap. Steph. Byz. v. Νώλα
  2. Dionys. i. 72.