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CAPO VII. 107

desse ai Toschi mezzi valenti ed efficaci di pronto incremento. Sebbene originalmente popolo agreste, procedevano essi dalle parti le meno alpestri dell’Appennino, e da fertili vallate racchiuse tra le diramazioni secondarie di quello: per la qualità mite del ciclo vi sortirono trattabile natura, ed una temperata composizione di spirito e di talento abile ad ogni cosa: nè poco attamente, sia per la prossimità delle isole intorno alla marina, formanti l’arcipelago toscano, sia per le correnti che hanno luogo nei diversi canali di quello, ebbero gli Etruschi, meglio che ogni altro popolo italiano, presta via di cimentarsi a buon’ora nelle navigazioni, ed apprendervi a sprezzare i pericoli del mare. In così acconcia e quasi centrale positura di paese adoperandosi virilmente i nostrali e per terra e per mare, si renderono in breve tempo audaci sovra ambedue: s’ammaestrarono più facilmente mediante i commerci dilatati per altre contrade, ed insieme coll’uso di nuove fogge di vita, e con nuove arti: ed ordinatovi una volta stabilmente dai loro savi il governo politico dell’Etruria con dodici città guernite di leggi, e di milizia nazionale, in quel modo che diremo appresso, il valor che reggeva la lor fortuna li trasse di là ad occupare nell’Italia superiore ed inferiore le più belle regioni, ed a fondarvi per opera d’armi e di consiglio due nuovi stati.

La rovina degli Umbri, secondo il computo che porta la total narrazione di Dionisio (avuto riguardo