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CAPO IX. 203

mistero da chi ne aveva l’autorità1. Religioni cautamente e saviamente ordinate, che succedettero a un primo culto materiale d’instinto, allora quando un’asta fitta in terra rappresentava pe’ Sabini lo stesso Marte, nume dei forti2. E ciò ne persuade più maggiormente di quanto antichi han dovuto essere in Italia i semi del governo sacerdotale; poichè null’altro che comandamenti, decreti del cielo, e leggi sacre si ritrovano statuite da per tutto, e insieme con esse le scaltrite arti come principale istrumento d’ordine, d’ubbidienza, e di sicurezza nella vita civile.

Così per consiglio di religione, e per forza di costume, si distaccò a tempo e luogo dal corpo della nazione sabina quel superfluo, che per qualunque infelicità l’aggravava. Di tal modo ella divenne madre di quasi tutte le guerriere nazioni della bassa Italia, dove si volsero principalmente le sue colonie sacre3. Raccolse Strabone la notizia, che incentivo a queste migrazioni di popolo fossero state le diuturne guerre degli Umbri4. Ma innanzi di dare origine alla stirpe sannite, da cui derivarono altre genti del medesimo sangue, una banda de’ suoi si mosse su alto dall’Ap-

  1. Arnob. iii. p. 122.
  2. Plutarch. Rom.; Clem. Alex. Protrept. p. 44.
  3. Strabo v. p. 158.; Sisenna ap. Nonium xii. 18. E Varrone, dove tratta degli sciami delle api: ut olim crebro Sabini facticaverunt, propter multitudinem liberorum. De R. R. iii. 16.
  4. Διότι πολεμοῦντες Σαβῖνοι πολὺν χρόνον πρὸς τοὺς Ὀμβρίκους. Strab. v. p. 172.