Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. II.djvu/87

Da Wikisource.

CAPO XXI. 81

zione in facendo pubblicare dagli aruspici esser questa terra dei numi: «che Giove appropriata si fosse l’Etruria; ed a frenare la cupidigia umana avesse ordinato che i campi vi fossero segnati dai loro termini, i quali non si potessero mai rimuovere senza cadere nella indignazione divina»1. Stabilitasi così l’azione del confine, fu il territorio diviso per mezzo di limiti invariabili e certi2, i quali, come cosa sacra, davano al proprietario dritto impermutabile di reclamare contro dell’usurpatore. Da questo provido regolamento nacque al certo il dio Termine custode della proprietà, sì altamente santo per gl’Italiani3, e che Varrone dice originato dalle prime istituzioni toscane4, le quali pur santamente prescrivevano nella collocazione dei termini agrarj preghiere,

  1. Scias mare ex aethere remotum. Cum autem Iupiter terram Hetruriae sibi vindicavit etc. Frag. ex lib. Vegojae ap. Rei agr. Auct. legesque variae, p, 258. ed. Goesio.
  2. Num quaedam pars Thusciae limitibus et nominibus ab Etruscorum Aruspicum doctrina, vel nuncupatione designatur. Frontin. ap. Rei agr. Auct. p. 117.
  3. Tu populos, urbesque, et regna ingentia finis:
    Onmis erit sine te litigiosus ager. Ovid. Fast. ii. 566.

  4. Limitum prima origo, sicut Varro descripsit, ad disciplinam Auruspicum noscitur pertinere. Fragm. ap. Rei agr. Auct. p. 215.; Hygin. de Limitib. p. 150. Virgilio, ottimo conoscitore del costume antico, mostra Turno che preso da furore scaglia contro Enea uno di que’ sassi smisurati, xii. 897.

    Saxum antiquum, ingens campo quod forte jacebat,
    Limes agro positus, lites ut discerneret arvis.