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Alcuni scrittori, basandosi su ipotetiche dominazioni saracene, fanno cenno di forme costruttive musulmane: niente di più inesatto: attribuironsi ad un'arte, che pur con tanta ricchezza di forme si svolse in Sicilia, costruzioni romaniche o bizantine.

L'azione saracena esplicossi nell'isola nostra in scorrerie, in devastazioni, senza alcuna stabile dominazione, a cui sempre s'opposero i rudi e fieri isolani. Un annalista arabo colla concisione propria degli storici musulmani scrive — e qui riporto integralmente la traduzione fattane dall'Amari — che i Saraceni nel 821 movendo d'Africa fecero una scorreria nella Sardegna. Predarono, dettero busse agli infedeli e ne ricevettero ed indi tornarono in Africa. E questo ritornello di busse date, ma anche ricevute, si ripete spesso nelle loro storie. L'annalista Edrisi dice dei sardi: sono gente di proposito che non lascia mai l'arme.

Le cronache arabe lasciarono memoria di imprese piratiche effettuate contro la Sardegna, ma non di una vera e propria occupazione, il che è confermato anche dal fatto che noi non abbiamo alcun monumento, che sia manifestazione della loro civiltà e del loro sentire, mentre nella vicina isola di Sicilia la dominazione saracena diede caratteri e forme artisticamente e storicamente rilevanti.