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252 della lega lombarda

poteva aiutare ai Lombardi, ed impinguava sempre più quel potentissimo suo cagnotto del Marchese.

Procedette coll’esercito a Pavia, e vi solennizzò il Natale; quindi campeggiò Bologna. Egli stava in ponte della sua fede, e ne aveva ben donde. La memoria del Podestà tedesco balestrato fuori per le finestre del palagio comunale, e della impertinente risorrezione de’ Consoli era fresca. Ne guastò tutto il contado: e la città si ricomprò dal bando imperiale con sei mila lire Lucchesi, e con determinato numero di ostaggi, che furono mandati alle prigioni di Pavia. Tutto l’Esarcato di Ravenna andò subbissato dall’esercito tedesco; il quale fino ai 24 di Giugno si alloggiò per le campagne di Faenza e Forlì1. Mentre campeggiava l’esercito, Rinaldo eletto Arcivescovo di Colonia gli apriva le vie con alcune milizie. Colla forza e col danaio tolse dall’obbedienza del Papa molte terre e città che erano ne’ contorni di Roma, facendole giurare al suo Pasquale. A quelle che vollero resistere, fece pagare il fio col sacco e col fuoco. Una furibonda guerra esercitava questo pessimo prete sotto gli occhi del Papa. Tempestava di fuori, si affaticava dentro Roma coll’oro a corrompere; e corruppe moltissimi, che l’aver Pasquale od Alessandro a Papa, o averli entrambi era tutt’uno, ove s’avessero avuto quel sommo bene della pecunia. Moltissimi si girarono all’Antipapa2.

Trafiggevano l’animo del Pontefice questi turpissimi e frequenti mutamenti dello Romano popolo, tanto cagionevole nella fede giuratagli, che ad ogni spruzzo di danaio villanamente lo disertava. Adoperò ogni mezzo a contenerlo in ufficio: lo ammonì con paterne parole, a starsene stretto colla Chiesa, a non separarsi da lui, a far tutti uniti testa

  1. Morena 1133 = Sir Raul. = Urstis, Hist. German. Appendic. Incerti Auctor, ad Radevic. p. 559. = Gli ostaggi furono mandati a Pavia non a Parma, come ha il codice di Morena che pubblicò il Muratori, secondo l’avviso del Savioli. Annal. Bolognesi, an. 1167. nota A.
  2. Card. Arag. 457.