Pagina:Storia della circolazione monetaria secolo XI-XII.djvu/5

Da Wikisource.
4 Antonio Olivieri

ha avuto officine monetarie proprie tra la fine del X e l’ultimo quarto del XII secolo, il Piemonte, dopo l’effimera comparsa della moneta di Susa al principo del XII secolo, ha tardato ad avere circolanti autoctoni fino al quarto-quinto decennio di quel secolo, quando la moneta segusina prima, poi la nuova moneta comunale di Asti riuscirono a ritagliarsi ambiti di sicura preminenza locale. In ogni caso se, proprio come il Lazio, il Piemonte si presta bene allo studio di quei «mécanismes de circulation concomitante d’espèces différentes et de relève d’une espèce par une autre» individuati da Toubert, occorre anche considerare che l’area che qui si studia fu priva di un centro capace di orientare nel suo complesso la circolazione monetaria regionale, quale fu Roma per il Lazio medievale. Di conseguenza il quadro geografico delle dinamiche monetarie, per quello che si può cogliere dalle fonti scritte, a partire almeno dalla fine dell’XI secolo si presenta in Piemonte con caratteri di notevole complessità, diviso com’è, sia pure in modo non rigido, in aree dotate di una individualità derivante dall’affermazione in esse di circolanti specifici, in primo luogo con la funzione di monete di conto, irradiantisi da centri esterni al Piemonte stesso, quali la moneta pavese, la moneta milanese e la moneta pittavina. Nelle considerazioni finali si vedrà come un semplice confronto con situazioni coeve di altri ambiti territoriali di dimensione regionale, compresi entro il Regnum Italiae, mostri la peculiarità del caso trattato in questo contributo.

In riferimento alle specie monetarie appena citate, per avere chiaro quanto si dirà nelle pagine che seguono, va ancora aggiunto che i movimenti delle monete emesse tra XI e XII secolo dalle due zecche di antica tradizione di Pavia e Milano1 (per le emissioni della zecca o delle zecche del Poitou l’essenziale è offerto da alcuni documenti studiati più avanti, nel quinto paragrafo)2 sono abbastanza ben noti, nonostante i limiti delle fonti archeologiche (le

  1. Sul denaro pavese A. Rovelli, Il denaro di Pavia nell’alto medioevo (VII-XI secolo), in «Bollettino della Società pavese di storia patria», 95 (1995), pp. 71-90; si veda anche il lavoro di M. Matzke cit. oltre, nota 35; per il denaro milanese si vedano gli interventi di C. Brühl, M. Metcalf e O. Murari in La Zecca di Milano, Atti del Convegno internazionale di studio (Milano 9-14 maggio 1983), a cura di G. Gorini, Milano 1984, pp. 247 sgg.; L. Travaini, La moneta milanese tra X e XII secolo. Zecche e monete in Lombardia da Ottone I alla riforma monetaria di Federico Barbarossa, in Atti dell’11° Congresso internazionale di studi sull’alto medioevo (Milano, 26 30 ottobre 1987), I, Spoleto 1989, pp. 223-243
  2. Allo stato attuale non sono in grado di stabilire la provenienza precisa del denaro del Poitou, testimoniato dalle fonti oggetto di questa ricerca a partire dalla fine dell’XI secolo. Certo è che l’atelier monetario di Melle, presso le celebri miniere d’argento, ebbe una grande importanza per tutto l’alto medioevo: cfr. Spufford, Money and its use cit., pp. 32 sg., 44, e in particolare 55 sg.; M. C. Bailly-Maître - P. Benoit, Le mines d’argent de la France médiévale, in L’argent au Moyen Âge, XXVIIe Congrès de la S.H.M.E.S. (Clermond-Ferrand, 30 mai 1er juin 1997), Paris 1998, pp. 17-45, in particolare pp. 21 25; per le coniazioni di Melle dei secoli X e XI si veda F. Dumas Dubourg, Le trésor de Fécamp et le monnayage en Francie occidentale pendant la seconde moitié du Xe siècle, Paris 1971 (Comité de travaux historiques et scientifiques, Mémoires de la section d’archéologie, 1), pp. 241-244; non ho potuto consultare O. Jeanne-Rose, La monnaie en Poitou au début de l’époque féodale (fin IXe-début XIe siècle), in «Bulletin de la Société des antiquaires de l’Ouest», 5 ser., 9 (1995), pp. 163-235 citato in M. Bompaire - F. Dumas, Numismatique médiévale, Turnhout 2000 (L’atelier du médiéviste, 7), p. 199 (e cfr. p. 106).

Reti Medievali Rivista, 12, 1 (2011) <http://rivista.retimedievali.it>