Pagina:Storia della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu/111

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tshang, Marco Polo non considera l’altipiano di Pamir come formante, col suo asse principale, la zona di displuvio tra il bacino dell’Oxos e quello del Tarim. Ma nella relazione del viaggio egli fa notare la grande copia di acque correnti che irrigano ambo i fianchi del grande sollevamento. «Poiché si ha cavalcato le dette dodici giornate (dal Badakscian al Pamir centrale) bisogna cavalcare circa quaranta giornate, pure verso levante e greco, continuamente per monti, coste e valli, passando molti fiumi e luoghi deserti, nei quali non si trova abitazione né erba alcuna, ma bisogna che gli viandanti portino seco da vivere, e questa contrada si chiama Beloro». Dal quale passo si vede eziandio che nel grande rigonfiamento del suolo asiatico che si estende tra i bacini dell’Oxos e del Tarim il viaggiatore veneziano distingue l’altipiano, propriamente detto, di Pamir, dalla regione più accidentata, e meno accessibile, del Bolor, similmente alla divisione già accennata da Hiuen-tshang, il quale pone il regno di Po-lo-lo (Bolor), ricco di oro e di argento, a mezzodì della valle di Po-mi-lo (altipiano di Pamir).

33. Asia Centrale. — Ad oriente del grande sollevamento del Bolor si entra nella parte occidentale dell’Asia Centrale propriamente detta, corrispondente al bacino del Tarim, che, liberamente aperto nella direzione dell’est, è per gli altri tre lati chiuso da poderose catene di montagne. In questa regione, quasi totalmente deserta e stepposa ad eccezione dei luoghi posti nelle vicinanze dei fiumi che concorrono alla formazione del Tarim, Marco Polo menziona successivamente il reame di Casciar o Cascar (Kashgar), la provincia di Carcam o Charcan (Yarkand) la provincia di Cotam o Cotan (Khotan), la piccola provincia di Peym o Pein, quella di Ciarcia o Ciarcian, e la grande città di Lop, la quale trovasi alla entrata di un gran deserto conosciuto col medesimo nome. «Quelli che vogliono passare il deserto», dice Marco Polo, «riposano nella città di Lop per molti giorni, per preparare le cose necessarie per il cammino; e caricati molti asini forti, e camelli di vettovaglie e mercanzie, se le consumano avanti che possano passarlo, am-