Pagina:Storia della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu/207

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tica in quelle regioni meridionali1. Esse si riducono di fatti all’osservazione della stella polare, la quale «pareva sortire dal mare l’altezza d’una lancia» ed a quella di sei stelle basse sopra il mare, lucide e grandi e da lui giudicate essere il Carro dell’Ostro. Ed è anzi probabile che appunto dalla osservazione del Cadamosto abbia avuto origine la credenza, comune ancora nella prima metà del secolo XVI, che, come vi ha un Carro nel cielo boreale, dovesse anche esisterne uno eguale nella parte opposta. Dai disegni delle costellazioni che si trovano nella Raccolta del Ramusio2, si potrebbe dedurre che il Cadamosto intendesse della Croce del Sud osservata al tempo del suo tramonto; ma in altri scritti, a luogo di una croce sono disegnate sette stelle le quali, astrazione fatta dalla polare, si presentano disposte in modo analogo a quelle della Piccola Orsa nell’emisfero boreale. E che il viaggiatore veneziano non alludesse alla Croce del Sud, è anche provato da che egli fa parola di sei, e non di cinque stelleHumboldt, Kritische Untersuchungen, III, pag. 174 e 175, nota 4..

Un secondo viaggio fece pure il Cadamosto nell’anno 1456, in compagnia dell’Usodimare e con una terza caravella dell’Infante D. Enrico. La piccola squadra parte dal porto di Lagos ai primi di luglio3, giunge in pochi giorni alle Canarie, riconosce il capo Bianco, ma un forte vento di libeccio la obbliga a tornar indietro, spingendola verso due isole, cui sono imposti i nomi respettivi di Boa Vista e Santiago. «Alla prima isola dove che dismontammo, dice il Cadamosto, mettemmo nome isola di Buona Vista per essere la prima vista di terra in quelle parti, e a quest’altra isola, che maggiore ci parve di

  1. Amat di S. Filippo, in Bollettino della Società geografica italiana, 1880, pag. 131; Marinelli, op. cit., pag. 34.
  2. Ramusio, I, pag. 107.
  3. Questa data trovasi nella Descrizione dell’Africa del Temporal, pubblicata a Lione nei 1556. In Ramusio la data della partenza è al principio di maggio; in Mathurin de Redouer al principio di marzo.