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primo trovasi inserito nella Miscellanea del Giorno, stampata a Parigi nel 1847.

Questi pochi fatti preliminari ci spinsero a portare le nostre investigazioni sopra un tale misterioso avvenimento. Ed ecco ciò che dalle medesime risulta.

In molte città di Italia, come già dicemmo, eransi celebrate delle feste. Quelle dì Ravenna sembra che fossero fra le più clamorose ed ostili all’Austria, in guisa che si trovò costretto il governo di arrestare tre individui.1 Quelle di Toscana detter luogo a dei richiami per parte del rappresentante dell’Austria.2 Genova però superò tutte e ottenne il primato nella dimostrazione anti-austriaca.3

La sede di questo movimento era Parigi, ed ivi fino dal giugno 1846 si meditò dal Ricciardi, la cui importanza politica a tutti è nota, dal Rossetti, e forse da altri fuorusciti, di far si che avessero luogo le feste che vidersi il 5 dicembre, poichè vi si pubblicarono dei componimenti in verso e in prosa riuniti in un libriccino in-24, portante il titolo seguente:

«Per la festa secolare da celebrarsi dagl’Italiani in memoria della cacciata degli Austriaci da Genova del 1746. Rime di due fuorusciti.» Dette rime eran precedute da una prosa del Ricciardi del 15 giugno 1846.

Ed in Parigi furono al certo elaborati quei proclametti in-16, che si videro in Roma, poichè se n’ebbe colà una sì esatta cognizione, da inserirli in un’opera che in quella città si divulgò per le stampe.

E che Parigi fosse la sede di tali macchinazioni risulta anche da questo, che il conte Mamiani, il quale colà risiedeva, oltre ad un inno che compose in onore di san Giorgio, patrono di Genova,4 inviò espressamente una circolare a tutti i suoi amici In Italia, per suggerire loro di ardere i

  1. Vedi Miscellanea del giorno, pag. 164.
  2. Vedi detta pag. 163.
  3. Vedi detta pag. 162.
  4. Vedilo fra i Documenti, vol. I, n. 61 A.