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Molti poi erano gl’illuminati nei vari stati che costituiscono quella federazione che germanica si noma.

Erano i liberi muratori quasi dimenticati, quando la rivoluzione francese del febbraio li fece conoscere esistenti non solo, ma potenti per numero e per influenza. Annoveravansene quarantamila in Francia; e ci conta la storia che plaudenti al nuov’ordine di cose nel 1848, inviarono deputazioni per rendere omaggio al governo provvisorio, Giò diciamo affinchè la esistenza di quest’associazione venga riconosciuta siccome innegabile.

Sarebbero inoltre da unirsi a costoro tutti quegli utopisti perniciosi cui si diè il nome di socialisti, e quella classe d’uomini, rifiuto della umana società, clic sotto l’appellativo di comunisti vengon designatici cui scopo è quello di appetire la roba altrui, e la cui esistenza è antica quanto il globo che abitano.

Della giovane Italia non parleremo, perchè essa fu attrice in causa, e ciò di cui parliamo fu opera sua. E quando abbiamo detto nel capitolo precedente che i precetti del Mazzini avevan trionfato, dando lo scacco a quei del Mamiani, dicemmo abbastanza per inferirne che le idee della giovane Italia avevan riportato la palma su quelle dei monarchici ammodernati.

Non era adunque a presumere che nei suoi settatori produr potesse sorpresa l’annunzio di una cosa, che da essi man mano e perseverantemente era stata elaborata e condotta a fine; e dobbiamo pure aggiungere, perchè è vero, che lo fecero con iscaltrezza, abilità, e attività maravigliose.

Delle altre sette moltiplici o consorterie politiche in Italia, ch’ebber corta vita, ne fece la storia sotto il titolo di fratellanze segrete il professor Montanelli il quale era informatissimo di simili materie, e a lui possiam rimandare per informazioni i nostri lettori.1


  1. Vedi Montanelli, Memorie ec., vol. I, capitoli VII, VIII, IX e X.