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Or bene questo stesso Ciccarelli prima di restituirsi in Roma, inviò un progetto in data del 19 febbraio da Marsiglia. Questo progetto consisteva nell’arrolamento e ordinamento di una legione di tre mila Spagnuoli del partito repubblicano. Ed il governo romano secondo la Pallade occupavasi dell’attuazione di un simil progetto.1

Il Ciccarelli era stato effettivamente come rifugiato politico in Ispagna, ed erasi trovato in Barcellona quando quel console francese Lesseps si adoperò nel 1842 per restituirvi l’ordine.

Rammenteranno i nostri lettori che, secondo il Torre, volevansi arrolare quattromila Greci. Non ebbero, è vero, luogo tali sussidi; ma servano intanto queste notizie per far toccare con mano che la rivoluzione di Roma era di carattere cosmopolitico, e che i difensori della medesima eran gente di tutti i paesi che venivano ad imporre le loro volontà alla città eterna.

Questo chiodo verrà bene spesso ribadito da noi, perchè vogliano che la verità si conosca in tutta la sua pienezza, e che la resistenza di Roma venga apprezzata in tutta la sua realtà.

Le cose di finanza intanto volgendo sempre di male in peggio, apparecchiavasi il governo romano e spedire fuor dello stato il Manzoni ministro delle finanze perchè cercasse di vendere i certificati dei prestiti romani (e non del consolidato come dice il Farini) contrattati colla casa Rothschild.2 Adottavansi disposizioni circa i piccoli boni di 24 baiocchi ed i cambiavalute che sulla situazione anormale del paese speculavano.3

Pubblicavasi poi il giorno 14 un decreto in data del 12 col quale il fiume Po veniva dichiarato fiume nazionale.4


  1. Vedi la Pallade del 13 aprile, n 520, pagina seconda
  2. Vedi Farini, vol. III, pag. 342.
  3. Vedi il Monitore del 13, pag. 323, e del 14.
  4. Vedi detto del 14, pag. 327.